Su Telegram “gli utenti che seguono canali o gruppi no-vax sono cresciuti del 480% negli ultimi cinque mesi: ora sono 232mila. Quasi raddoppiati (+98%), inoltre, anche gli utenti totali che seguono canali o gruppi a tema vaccini, non necessariamente contrari: ora sono 377mila. Tra maggio e novembre, un gruppo Telegram dedicato agli eventi avversi legati ai vaccini anti Covid-19 è cresciuto di oltre 50 mila utenti”. E’ quanto emerge dal secondo rapporto su Fake news e Vaccinazione Covid -19, realizzato dalla Fondazione Mesit (Medicina sociale e innovazione tecnologica). Realizzato in collaborazione con l’Eehta del Ceis di Tor Vergata, il Crispel – Università di Roma Tre e Reputation Manager, lo studio è stato presentato durante l’annuale convegno del network PreSa dal titolo ‘Disinformazione pandemica. Le nuove sfide per l’informazione globale’. “I movimenti no-vax e No Green pass stanno acquisendo maggiore consapevolezza degli strumenti messi a disposizione della Rete – spiega Andrea Barchiesi, fondatore e amministratore delegato di Reputation Manager – I dati mostrano che sempre più utenti si spostano su Telegram, perché qui si sentono meno controllati rispetto ad altre piattaforme come Facebook. Inoltre, qui trovano più facilmente la risposta a una loro esigenza contingente: acquistare certificati falsi, un’attività letteralmente esplosa negli ultimi mesi”. Dallo studio emerge poi un fenomeno ancor “più preoccupante: la nascita di canali o pagine con nomi come ‘Dittatura sanitaria’ o ‘Guerrieri’. Analizzando uno dei gruppi più seguiti su Telegram è stata addirittura identificata una caratteristica struttura a ‘scatole cinesi’: la strategia di comunicazione e community building del movimento no-vax – osserva l’analisi della Fondazione Mesit – si ramifica in diversi canali nazionali (ad esempio tramite canali italiani, francesi, tedeschi e così via) e/o tematici (con una differenziazione di canali in base all’argomento: interviste ai leader, proteste di piazza e altro)”.