Tale obbiettivo potrà essere raggiunto soltanto tenendo in considerazione le variabili sociali, demografiche, scientifiche, tecnologiche, ambientali ed economiche che impattano sullo stato di salute della collettività.
La Fondazione MESIT, condivide pienamente il più attuale concetto di salute stabilito dalla Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) intesa come la capacità dinamica dell’individuo di mantenere e recuperare il benessere; ed in senso più ampio la capacità di adattamento e di autogestirsi di fronte alle sfide sociali, fisiche ed emotive.
L’accesso al più alto grado possibile di salute è un obiettivo di estrema importanza: una sfida per il futuro delle nuove generazioni che presuppone la compartecipazione di molti altri settori strategici oltre quello sanitario, da quello economico e sociale fino a quello della sostenibilità ambientale.
I problemi sanitari, verso la risoluzione dei quali si è assistito ad un indubbio avanzamento in termini di qualità dell’intervento sanitario nel corso degli ultimi anni, non devono e non possono, quindi, essere affrontati secondo un’ottica unilaterale.
La vision della Fondazione MESIT, di conseguenza, si ancora fortemente alle nuove strategie elaborate dai principali Organismi internazionali di livello globale che vedono nella salute planetaria (Planetary Health) la naturale evoluzione dell’approccio “One Health”.
La Fondazione crede fortemente che l’attività umana dell’era in cui viviamo sia caratterizzata dall’impatto drammatico dell’uomo sull’intero pianeta Terra, e allo stesso tempo i cambiamenti in atto nell’ecosistema ambientale e nel clima stanno avendo ripercussioni sulla salute di tutti gli esseri viventi.
Così come, l’impatto di una malattia non si manifesta esclusivamente nell’ambito dell’assistenza sanitaria (Servizio Sanitario Nazionale – SSN), bensì anche nell’ambito sociale, previdenziale e di sistema economico nel suo complesso (rilevanza Socio – Economica)
É sufficiente fare riferimento alle conseguenze che le malattie generano in termini di disabilità, di inabilità, di riduzione della capacità lavorativa, tanto dei pazienti che dei familiari e caregiver, per rendersi conto dell’importanza di seguire un approccio differente da quello unilaterale fino ad oggi seguito.